Appia Antica a Roma, un tesoro ancora poco conosciuto

Ebbene no, non è possibile visitare tutta Roma in pochi giorni. La permanenza media di un turista a Roma è di quasi 3 notti e lo diciamo chiaramente: se volete conoscere meglio Roma bisogna che torniate molte altre volte. Quanto tempo occorre per conoscere Roma? Non conosciamo la risposta purtroppo, visto che anche i Romani continuano negli anni a scoprire pezzi della propria città del tutto nascosti.

La domanda giusta probabilmente è un’altra, visto che in pochi riescono a fermarsi mesi interi in una città, ed è: come posso organizzare il mio tempo per vedere tutto ciò che mi farà avere un quadro d’insieme della città e per non perdere le cose più stupefacenti e uniche di questo museo a cielo aperto?

Noi ci sforziamo per quanto ci è possibile di aiutare i nostri clienti alla scoperta di una città che, in fondo e anche in superficie, è la culla della cultura di tutti noi. Roma è come un grande specchio il cui riflesso è l’osservatore stesso, da qualunque parte del mondo esso arrivi. La lingua, la storia, la filosofia, la letteratura, le leggi, il modo di regolare il tempo e le stagioni sono tutti lasciti della più grande civiltà della storia.

In questo articolo vogliamo parlare di un grande gioiello. Grande per dimensioni e per rilevanza artistica e culturale. Un po’ fuori dai classici circuiti turistici che spesso si limitano, per esigenze di tempo, ai “pezzi da 90” che comunque devono essere visti. Un gioiello che meriterebbe giornate intere, a dire il vero, ma che potrebbe valere anche una mattinata o, meglio, un lungo pomeriggio, soprattutto in questo periodo (Autunno) di magnifici tramonti.

Parliamo dell’Appia Antica, antica via consolare che collegava Roma a Brindisi passando per Napoli, a Pompei, alle isole di Capri e Ischia tanto amate dagli Imperatori Romani. Fu costruita nel quarto secolo A.C. ed è ritenuta universalmente una delle più grandi opere di ingegneria della storia.

Fu costruita per volere di Appio Claudio da cui il nome Appia. Il tratto della lunghissima via consolare che ci interessa e consigliamo ai nostri clienti è quello Romano, ovviamente, che va dal Circo Massimo fino a Grande Raccordo Anulare. Da fare in bicicletta muniti di una buona macchina fotografica.

porta_san_sebastiano

Partendo dal nostro Hotel a Termini si comincia con Porta San Sebastiano, una costruzione magnifica che permetteva l’accesso alle mura aureliane e al centro della città. A poche centinaia di metri c’è un luogo importantissimo per la cristianità: la chiesa del Domine Quo Vadis. La storia racconta che l’apostolo Pietro in fuga da Roma per sfuggire alle persecuzioni, fu fermato dalla visione di Gesù a cui rivolse “Domine, quo vadis?” ovvero, “Dove stai andando, Signore?” Questo incontro convinse Pietro a tornare a Roma e affrontare il martirio.

domine_quo_vadis

Proseguendo lungo la via Appia Antica ci troviamo nel bel mezzo della zona delle catacombe. Le catacombe erano a tutti gli effetti delle aree cimiteriali, a Roma ce ne sono ben 40 per 150 Km di cunicoli sotterranei scavati nel tufo. Anticamente le sepolture avvenivano fuori dai confini della città abitata come recita la legge “hominem mortuum in urbe neve sepelito neve urito”. Proprio per questa usanza la via Appia Antica è ricca di splendide tombe di famiglie gentilizie.

Poco più avanti incontriamo un’area ricchissima di storia con la Villa di Massenzio, il Circo di Massenzio e il Mausoleo di Cecilia Metella.

cecilia_metella

Da questo punto in poi, a piedi o in bicicletta, si ha la possibilità di percorrere il basolato originale dell’antica Via Appia, circondati da monumenti di ogni genere e lontano da traffico e smog in uno dei parchi cittadini più grandi d’Europa.

Una mattinata o un pomeriggio speso bene, a nostro avviso, a contatto con pezzi di storia e arte memorabili. Una piacevole gita a piedi o in bici su strade percorse millenni orsono da carri e cavalli che commerciavano tra Roma, Napoli e la Puglia, da cui poi si partiva per la Grecia e il medio oriente.

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